Un seminario per formare 1.400 operatori di pubblica sicurezza nel sud Italia
Si è concluso oggi, con l’incontro dedicato al problema della contraffazione dei farmaci, il seminario sulla “Lotta alla contraffazione”, organizzato dal ministero dell’Interno - dipartimento di Pubblica sicurezza, nell’ambito del Programma operativo nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” 2000-2006, cofinanziato dal Fondo sociale europeo.
Obiettivo del seminario, che si è svolto nel Circolo Ufficiali di Catania, la formazione di 1400 operatori di pubblica sicurezza nel sud Italia, tra dirigenti, direttori e funzionari di polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale e agenzia delle dogane.
Il seminario è stato preceduto, nei giorni scorsi, da corsi di formazione sulle tecniche investigative, giuridico-amministrative, penali ed economiche e da una serie di incontri con gli interlocutori istituzionali.
Stamattina, all’incontro sulla contraffazione dei farmaci, sono intervenuti rappresentanti istituzionali, delle categorie professionali e delle associazioni di tutela del cittadino: il presidente di Federfarma Catania dott. Gioacchino Nicolosi, il presidente della federazione degli ordini regionali dei farmacisti dott. Ernesto Pesco, il capitano del Nucleo antisofisticazioni (Nas) Sergio Tirrò, il responsabile del servizio epidemiologia dell’Asl3 dott. Mario Cuccia, il presidente regionale di Confconsumatori avv. Carmelo Calì, il presidente provinciale di Federconsumatori e il segretario regionale del Tribunale per i diritti del malato dott. Giuseppe Greco.
«Tra tutti i tipi di contraffazione – ha detto il presidente di Federfarma Catania dott. Gioacchino Nicolosi, nel suo intervento - quello di farmaci è certamente il più pericoloso per le possibili conseguenze sulla salute. I prodotti contraffatti, in particolare, possono essere un’imitazione perfetta della preparazione originale, con lo stesso principio attivo nella corretta quantità e con il medesimo confezionamento. Oppure possono contenere un principio attivo in quantità diverse rispetto al valore dichiarato, o non contenere affatto principio attivo o infine essere composti da sostanze differenti. Attualmente non è possibile quantificare il giro d’affari e il conseguente pericolo per la salute legato al commercio dei farmaci contraffatti sia perché, come tutti i mercati illegali, è sommerso, sia perché si muove attraverso canali estremamente difficili da controllare, come internet.
Per avere un’idea del fenomeno basti pensare che dal 2002 ad oggi, secondo il Laboratorio di chimica del farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità, i medicinali contraffatti acquistati sono passati dal 7 al 10 per cento. E le cifre sembrano destinate ad aumentare. Se fino a qualche anno fa il fenomeno riguardava soprattutto i paesi del terzo mondo, oggi tocca anche i paesi industrializzati; la differenza sta nel tipo di farmaci venduti: antimalaria, antitubercolosi e anti-Hiv nei paesi in via di sviluppo; viagra e simili, ma anche ormoni e steroidi nel mondo occidentale.
Contro i farmaci contraffatti – ha proseguito Nicolosi - l’unica certezza è rappresentata dall’acquisto in farmacia.
Nelle farmacie, infatti, vengono controllati e certificati tutti i passaggi, dalla casa produttrice al grossista alla farmacia; lo stesso accade per i prodotti alimentari e di igiene personale. Tanto che, nei mesi scorsi, in occasione della scoperta di un dentifricio contraffatto e potenzialmente nocivo per la salute, alcune associazioni di consumatori hanno invitato ad acquistare quella marca nelle farmacie, perché sono le uniche a poter garantire la regolare provenienza dei prodotti posti in vendita.
Oltre alla sicurezza sulla provenienza e autenticità del prodotto – ha concluso Nicolosi -, c’è un’altra importante garanzia che solo le farmacie possono dare: il ritiro entro 12 ore, in tutto il territorio nazionale, di farmaci o altri prodotti considerati non più a norma, nocivi per la salute o appartenenti ad un lotto difettoso. Questo “Sistema di allerta rapido” funziona soltanto per le farmacie, che sono collegate a livello nazionale, regionale e provinciale. Entro mezza giornata dalla comunicazione del Ministero siamo in grado di eliminare dagli scaffali e porre fuori dal commercio farmaci, omogeneizzati o altri prodotti nocivi per la salute. E questa è una garanzia in più per il cittadino che sa di poter trovare in farmacia non un venditore, ma un professionista della salute».
Il seminario sulla “Lotta alla contraffazione” si è concluso nel pomeriggio con una tavola rotonda sui risvolti legali e sanitari legati alla contraffazione dei farmaci.
Nei prossimi mesi Federfarma Catania organizzerà alcuni incontri in diversi comuni etnei per sensibilizzare gli utenti sul problema dei farmaci contraffatti, come ha già fatto l’anno scorso sul tema del “corretto uso dei farmaci”.
Catania, 14 febbraio 2008